missioni precedenti 

Courtesy of NASA/JPL
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Lo Space Shuttle
durante il lancio

Nel 1994 due missioni, conosciute come missioni SIR-C/X-SAR (Shuttle Imaging Radar-C/X- Synthetic Aperture Radar), progettate e supportate dalle Agenzie Spaziali Americana, Tedesca e Italiana furono effettuate nei mesi di Aprile e di Ottobre.
Il sistema SIR-C/X-SAR a bordo dello Space Shuttle durante entrambe le missioni aveva le seguenti caratteristiche:
Bande in frequenza (GHz) L, C, X/ 1.25, 5.3, 9.6
Polarizzazioni

In banda L e C – quadrupla
In banda X – VV

Angolo di incidenza Variabile da 15° a 55°
Risoluzione 30m X 30m

La prima missione SIR-C/X-SAR, a bordo del STS-59 (Space Transportation System-59), partì il 9 Aprile 1994 e collezionò un totale di 65 ore di dati durante 10 giorni di missione, che corrispondono approssimativamenti a 66 milioni di chilometri quadrati di superficie terrestre osservata. La missione riportò a terra 47 terabits di dati, l’equivalente di 30 mila volumi di un’enciclopedia. Lo STS-59 raggiunse il 100% degli obiettivi prefissati.
Oltre a collezionare dati ad elevata risoluzione di tutti i siti programmati, il team scientifico ebbe la possibilità di aggiustare la time-line al fine di osservare alcuni fenomeni nel momento in cui si manifestavano sulla Terra. Per esempio le inondazioni che si verificarono nel mid-west degli Stati Uniti ed in Germania, il ciclone tropicale Odille poco dopo la sua formazione nell’Oceano Pacifico o il fenomeno primaverile del disgelo dei ghiacci in Canada.

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Monte Pinatubo, 14 Aprile 1994    

     Monte Pinatubo, 5 Ottobre1994
     Courtesy of NASA/JPL

La seconda missione del SIR-C/X-SAR ebbe luogo nell’Ottobre 1994 con lo stesso payload a bordo del STS-68.
Uno degli obiettivi principali del secondo volo era quello di acquisire nuovamente immagini Radar di zone sulle quali era passato anche il primo volo, per avere la possibilità di confrontarle per notare cosa era cambiato nell’arco dei 6 mesi che erano intercorsi tra le due missioni.
In particolare si effettuarono numerosi studi sulle immagini del monte Pinatubo e dei vulcani delle isole Galapagos, dell’Etna e di altre zone che in quel periodo erano state luogo di eruzioni laviche o di altri fenomeni di particolare rilievo per i numerosi studiosi impegnati nei progetti legati alla missione.

isabela Isabela, isole Galapagos, Modello 3D
Courtesy of NASA/JPL

Un altro grande successo della seconda missione del SIR-C/X-SAR poi fu quello di poter sperimentare una nuova tecnica di elaborazione delle immagini da satellite chiamata Interferometria. Sfruttando passaggi successivi del sistema radar sulla stessa zona si riesce, se le orbite sono ripetute con sufficiente precisione, a ricostruire un DEM (Digital Elevation Model) della regione sotto osservazione e a fare una mappa topografica ad alta precisione. Inoltre, è possibile correlare le immagini relative a passaggi successivi su un determinato sito per mettere in evidenza anche le variazioni che si sono manifestate nell’ambiente tra un passaggio della navetta e l’altro come eruzioni vulcaniche, frane, inondazioni, abbassamenti o innalzamenti del terreno e così via. Entrambe le missioni SIR-C/X-SAR quindi hanno avuto un notevole successo ed hanno aperto la strada ad numerosi progetti scientifici che hanno avuto come principale obiettivo quello di osservare in tutte le sue manifestazioni il nostro pianeta.

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