Lo Space Shuttle Endeavour è stato lanciato, dal Kennedy Space
Center in Florida, oggi 11 febbraio 2000 alle 12:43 ora locale (18:43 ora italiana).
Da questo momento tutti i tempi per i team di gestione, operativi e scientifici della
missione (NASA, NIMA, Agenzia Spaziale Italiana e Tedesca) sono espressi in termini di MET
(Mission Elapsed Time, espresso in: GIORNO/ORE/MINUTI/SECONDI). Il comandante Kevin Kregel
ha esclamato "l'equipaggio è pronto a mappare il mondo intero".
I radar della Nasa e delle Agenzie Spaziali Italiana e Tedesca sono pronti a effettuare la
topografia delle terre emerse tra -58 gradi e +60 gradi latitudine.
Il momento più atteso delle prime 14 ore di missione è stato quando il Mast di 60 m
(costituito da 86 segmenti cubici) è stato esteso ed ha raggiunto la configurazione di
regime nell'ambito dei 40 minuti complessivamente previsti.
Dopo gli ulteriori test è cominciata la fase di verifica del funzionamento dei radar.
Tutto procede regolarmente e si prevede pertanto di iniziare la mappatura della superficie
terrestre nei tempi previsti.
Paolo Ammendola
Mario Calamia
Salvo un piccolo problema al getto stabilizzatore
posto allestremità del "mast" di 60 m, che provoca un consumo di
propellente superiore a quello previsto, il volo dello Shuttle procede con regolarità.
E regolare il funzionamento dei radar; i dati che, secondo il programma, vengono
ricevuti a terra, stanno producendo immagini di grande significato e qualità. Ottimo il
comportamento del "mast" che viene controllato con estrema precisione. Tutto
bene a bordo e tutto bene a terra. Oggi, durante la conferenza stampa della NASA alla
quale per il team italiano ha partecipato il Prof. Giorgio Franceschetti, sono stati
presentati i primi risultati ottenuti. Gli elaboratori convenzionali hanno tempi di
elaborazione di due ordini di grandezza maggiori dellelaboratore ad un Bit. E
stato confrontato un Modello di Elavazione Digitale a 4 bit con quello ottenuto
dallelaboratore ad un Bit. Questo paragone ha dimostrato che la perdita di qualità
è trascurabile specie per certe applicazioni tra le quali le elaborazione a bordo di
satelliti e di aerei. Per queste applicazioni questo elaboratore ad un Bit è un
eccellente strumento.
Paolo Ammendola
Mario Calamia
Lo Shuttle continua con
regolarità il suo volo e continua a mandare dati che da parte italiana vengono elaborati
con lelaboratore ad un bit (immagini radar a piena risoluzione in tempo reale e
Modelli di Elevazione Digitale con successiva elaborazione). Queste immagini, insieme alla
immagini di precisione prodotte dal Sistema di Elaborazione di Precisione e Archiviazione
e Distribuzione (I-PAF) dellASI, sono inserite nelle pagine web e messe a
disposizione degli scienziati.
Fino a martedì sera, lo shuttle aveva rilevato una superficie equivalente a quella
coperta da Africa, Nord e Sud America insieme. Una parte è stata rilevata due volte come
da pianificazione di pre-missione.
Tutti i dati vengono registrati a bordo e se ne avrà la disponibilità dopo tre mesi
dallatterraggio dello Shuttle. Durante la missione vengono mandati a terra due serie
di dati: quelli provenienti da una delle due antenne e quelli provenienti da entrambe le
antenne; solo con questi ultimi è possibile ottenere unimmagine tridimensionale.
Abbiamo ricevuto sullItalia un gruppo di dati provenienti da una sola antenna, li
abbiamo elaborati ed inseriti sul sito. Queste immagini sono pertanto solo bidimensionali
e sono relative ad una fascia di territorio che partendo da Pianosa, passa sullElba,
la Toscana (con parte di Firenze) ed arriva sulla laguna di Comacchio.
La qualità delle immagini, essendo state elaborate in tempo reale, non è quella delle
immagini di precisione che saranno disponibili quanto prima sul sito (www.asi.it) nella
pagina "Sito Operativo SRTM" (elaborazione post-mission).
Con riferimento ai problemi di propellente dello shuttle, la NASA ha predisposto ben 18
opzioni per ridurre il consumo di propellente e pertanto aumentano le speranze di
riportare la durata della missione a quanto previsto nella pianificazione nominale.
Paolo Ammendola
Mario Calamia
19 Febbraio 2000
Rapporto SRTM 05
Houston-Johnson Space Center
Le azioni definite dalla NASA e attuate dal centro di controllo e
dagli astronauti hanno sortito il risultato sperato. Le operazioni di telerilevamento
continueranno fino a 9 giorni e 18 ore, ben oltre la durata pianificata. Questo
consentirà un ulteriore passaggio sullItalia proprio poche ore prima che il
"mast" venga stivato nello Shuttle. La missione procede con regolarità e ormai
si guarda alle attività post-missione. Un recente DataTake dellX-SAR su
Oberpfaffenhofen, Bavaria, ha mostrato chiaramente larea intorno allaeroporto
di Monaco. Limmagine è stata acquisita mentre era in atto una forte nevicata e la
visibilità era notevolmente ridotta, dimostrando ancora una volta le potenzialità del
radar.
Paolo Ammendola
Mario Calamia
21 Febbraio 2000
Rapporto SRTM 06
Houston-Johnson Space Center
Lunedì 21 Febbraio, alle 12:52 ora italiana,
losservazione della Terra è terminata come previsto. La superficie terrestre
osservata almeno una volta ammonta a 119,050 milioni di Km quadrati, mentre quella
osservata almeno due volte ammonta a 112,66 milioni di Km quadrati. I comandi per il
posizionamento dellantenna e il rientro del "mast" nella cargo-bay dello
Space Shuttle sono cominciate alle 13:34, sempre ora italiana. Tali operazioni si sono
concluse dopo due ore perché gli ultimi 20 cm dellalbero non riuscivano a
rientrare. Lattività scientifica si è conclusa e per domani è atteso
latterraggio dello Shuttle a Cape Canaveral o a Edwards in funzione delle condizioni
atmosferiche.
Paolo Ammendola
Mario Calamia
13 Marzo 2000
Rapporto SRTM 07
Firenze
Lo Space Shuttle Endeavour è atterrato al Kennedy Space Center
il 22 Febbraio 2000 alle 18:22 ora locale dopo aver coperto una distanza pari a 4 milioni
di miglia nello spazio e aver mappato più di 47 milioni di miglia quadrate della
superficie terrestre. Lo shuttle, con a bordo i sei membri dellequipaggio, ha
toccato dolcemente la pista di atterraggio alla seconda opportunità di rientro dato che
la prima era stata scartata per le cattive condizioni atmosferiche a terra in quel
momento. Lequipaggio è poi tornato a Houston il giorno successivo per i consueti
festeggiamenti post-missione e per incontrare e ringraziare tutto il team del Johnson
Space Center con il quale ha lavorato durante gli 11 giorni di missione. La missione ha
avuto un successo straordinario raggiungendo il 99.96% degli obiettivi previsti.
Paolo Ammendola
Mario Calamia